Prima di andare a Berlino, nel 2019, feci una lista di tutte le cose che volevo vedere. Una di queste era passare davanti ad un palazzo in via Oranienburger, nella zona de Mitte, a Berlino est come direbbe, cantando, Battiato. La ragione era un murales con la scritta “How Long is Now” (1997).
Una frase che evidentemente non ho potuto scansare e che mi ha investito in toto. Si trova sul lato dell’edificio Tacheles, l’ex ufficio centrale delle SS durante la seconda guerra mondiale, ma dopo la caduta del muro di Berlino, l’edificio fu rilevato da artisti e divenne un luogo che ospitava mostre e spettacoli. “Tacheles” in yiddish significa “parlare direttamente” e si sposa bene con la libertà di espressione che solitamente esplode sui muri delle strada (Street Art). Uno slogan che sembra una domanda, ma senza punto interrogativo.
Ricordo che proprio difronte c’era una grande sinagoga, la Nuova Sinagoga Ebraica. Oggi, 27 gennaio 2023 è la Giornata della Memoria, credo sia giusto riflettere sul Now.
Sul sito del progetto troviamo scritto:
“Più ci avviciniamo a questa domanda, più si sollevano nuove domande e meno diventa tangibile e rispondente. Cosa è adesso? Quanto dura Ora? C’è adesso? E se sì, dov’è, dove si manifesta? Nello spazio, in noi stessi o altrove?”
L’incertezza del presente, del passato e del futuro, è qualcosa in cui siamo immersi e di cui non possiamo avere una totale e costante consapevolezza, ma di certo non possiamo mai dimenticare.

La storia dell’opera
La scritta HOW LONG IS NOW è stata presentata per la prima volta come opera d’arte nel 1997 nella Tacheles Werkschau, dalla Globalodromia FILOART. Questo lavoro è stato concepito e realizzato come un’installazione luminosa. Un cubo nero da cui emergevano lettere di luce. La luce è un mezzo temporaneo e immateriale, e la frase nella luce trasportava la domanda nello spazio e nel tempo. Tre anni dopo, HOW LONG IS NOW è stato mostrato nella mostra del gruppo FILOART Implosion all’Art House Tacheles (2000). Questo lavoro ha avuto un posto centrale in questa mostra. Brillava nello spazio oscuro del Blauer Salon e invitava i visitatori a immergersi nella questione di NOW, a pensarci e discuterne. Nel 2001, presso la Kosova National Art Gallery di Pristina, HOW LONG IS NOW ha preso parte a una mostra intitolata NOW. Ecco l’opera presentata come un murale. Fu collocato immediatamente sulla parete frontale dell’atrio.




La prima cosa che i visitatori di questa mostra hanno dovuto affrontare è stata: la domanda. Nel 2004, questo lavoro è stato mostrato come installazione luminosa alla Galerie 35 in Simon-Dach-Street a Berlino. La presentazione visiva dell’opera è stata estesa dall’interno della galleria alla strada molto trafficata della vita notturna fino all’edificio residenziale di fronte. Da un lato, l’opera era visibile da diverse prospettive quindi in più strati e in maggiore complessità, e dall’altro era in relazione con lo spazio esterno ed un pubblico più ampio.
Dall’apertura della parete di fondo dello spazio della galleria completamente buio e vuoto, i raggi di una proiezione luminosa colpivano il vetro frontale della galleria e la luce si divideva su tre livelli:
Livello 1. La proiezione diretta sul vetro della finestra della galleria. Parte della luce rimaneva visibile sul vetro.
Livello 2. Dalla lastra di vetro della galleria una parte della luce veniva riflessa nella parete interna della galleria.
Livello 3. I raggi di luce che proseguivano attraverso la lastra di vetro fino alla facciata dell’edificio di fronte.
Su tutti e tre i livelli lo spettatore poteva leggere la frase HOW LONG IS NOW. Ma dov’è Adesso? Se aggiungiamo la proiezione della diapositiva come un piano dell’opera e la lente del proiettore come un altro piano, allora abbiamo cinque diversi livelli. Il lavoro doveva quindi essere percepito su cinque diversi livelli. Tuttavia, nessuno degli osservatori poteva sperimentare il vero Adesso.
Dopo quasi dieci anni, nel 2006, l’opera è tornata nel luogo in cui era stata realizzata (1997). Questa volta non come installazione luminosa all’interno del Kunsthaus Tacheles, ma come opera murale sul suo nudo esterno orientale. HOW LONG IS NOW sta lì in lettere nere su una parete bianca di 14 m x 12 m.
Il sito del progetto: https://how-long-is-now.jimdosite.com/
Era anche nella mia lista di cose da vedere a Berlino! L’ultima volta che ho visitato la città si parlava di buttare giù l’edificio per costruirne uno completamente nuovo… Berlino è una città stratificata e nonostante mi dispiaccia vedere sottratti luoghi all’arte, il centro Tacheles è chiuso ormai da tempo, capisco che in un’ottica più ampia rappresenta anche il modo della città di auto rigenerarsi e risorgere dalle proprie ceneri.
Grazie per aver condiviso questo articolo 🙂 Felicia
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