“L’arte come evocatrice di morti. – L’arte adempie, tra gli altri, al compito di conservare, di ridare un po’ di colore anche a concezioni spente, sbiadite; quando assolve questo compito, essa intesse un legame intorno a epoche diverse e ne fa tornare gli spiriti. Quella che così nasce è invero solo una parvenza di vita, come sopra delle tombe, o come quando ci tornano in sogno molti cari, ma, almeno per qualche istante, il vecchio sentimento si ridesta e il cuore batte con un ritmo ormai dimenticato. […] Senza volerlo, suo compito diventa far tornare bambina l’umanità: questa è la sua gloria e il suo limite.”
Stefania Trotta (Napoli, 1987). Laureata in beni culturali presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, mi sono specializzata in didattica e mediazione dell'arte all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Mi occupo di comunicazione e di tutti gli aspetti organizzativi di un evento artistico/culturale. Lavoro come mediatrice, curatrice ed educatrice museale. Ho collaborato con associazioni e istituzioni a Napoli, bologna e Venezia. Attualmente collaboro con lo Spazio Amira a Nola e scrivo per Exibart.
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